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Si è chiusa la quinta edizione della Biennale dello spazio pubblico

Qui gli esisti delle premiazioni della V edizione

Si è chiusa sabato 01 giugno, con la premiazione dei concorsi, la presentazione dei report degli esiti dei laboratori dedicati a verde pubblico, arte pubblica e mobilità sostenibile e l'aggiornamento della Carta dello spazio pubblico, la quinta edizione della Biennale dello spazio pubblico.

Il concorso "Chiara Zevi", intitolato "Per una rigenerazione partecipata dello spazio pubblico", è stato promosso dalla Fondazione Bruno Zevi e dall'Associazione Interazioni Urbane. E' stato dedicato ai progetti di rigenerazione urbana con particolare attenzione a quelli che hanno valorizzato la partecipazione delle comunità locali.
Il progetto vincitore, in corso di realizzazione a Bologna e presentato da Kiez Agency e dall'associazione Pro.muovo, è "Instabile alla Portazza di tutti".

E' avvenuta inoltre la premiazione del concorso video "Tutta mia la città". Numerose sono state le partecipazioni dall'estero. Il vincitore, egiziano, è stato Thaer Abd El-Ghani con il cortometraggio "Cold Dissent". Il presidente della Giuria, Roberto Petrocchi, ha sottolineato nelle motivazioni "l'originale rappresentazione dello spazio urbano - nelle sue contraddizioni e disuguaglianze - come luogo di lotta e rivendicazione, irrinunziabile esigenza di democrazia, con immagini di forte valenza espressiva". Nel corso della cerimonia di premiazione, il vincitore ha fatto pervenire un suo messaggio: "Il film si propone di enfatizzare il conflitto in corso in Egitto e vuole sottolineare quanto attraverso lo spazio pubblico si possa fornire ai cittadini l'opportunità di risolvere con le relazioni sociali la maggior parte dei conflitti".

Il terzo concorso è stato realizzato in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Roma (in particolare i professori Rocco Converti ed Enrico Pusceddu). L'obiettivo del concorso è stato la presentazione di una proposta progettuale relativamente alla riqualificazione dello spazio dell'Accademia di Belle Arti di Roma (il concorso era aperto a tutti gli studenti dell'istituzione) sito all'interno dell'ex Mattatoio, in rapporto a fruizione, interazione, funzionalità, vivibilità e aspetto estetico del sito specifico. I vincitori sono stati i progetti "Agorà", "Arzigogoli: frammenti di linguaggio" e "Sprecato è qualsiasi spazio in cui non ci sia dell'arte".

Inoltre è stata presentata la versione 2019 della Carta dello spazio pubblico, a cura di Marichela Sepe e Pietro Garau, che esprime l'appoggio della Biennale all'organizzazione di eventi analoghi nel resto del mondo e alla costituzione di centri regionali di ricerca e formazione sullo spazio pubblico.

Al termine della sessione del 01 giugno sono state tracciati anche linee e intendimenti per l'organizzazione del percorso futuro della Biennale dello spazio pubblico. Si intende lavorare per rafforzare da un lato il livello locale promuovendo nei diversi territori italiani iniziative tra un evento biennale e l'altro, e nello stesso tempo potenziare la rete delle collaborazioni con realtà analoghe che si sono sviluppate e si stanno sviluppando all'estero. Tra le città coinvolte Bogotà (ad agosto vi si terrà la prima Biennale colombiana) e Johannesburg, che ha manifestato l'intenzione di promuovere un evento analogo.


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Cosa è la Biennale dello Spazio Pubblico?

La Biennale dello spazio pubblico è stata promossa dal Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) assieme alla sua sezione regionale del Lazio, dal Dipartimento di Architettura di Roma Tre, dalla sezione regionale del Lazio dell’Istituto Nazionale di Architettura (IN/ARCH), dall’Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (AIAPP), dall’Associazione Italiana per l’Ingegneria del Traffico e dei Trasporti (AIIT) e dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), e vede la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma e il sostegno della Regione Lazio. E’ confermata come negli anni scorsi la collaborazione di UN – Habitat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, che sarà partner internazionale.